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Autore: Giovanni Rizzo Titolo: I segreti della Polizia Casa editrice: Rizzoli
Giovanni Rizzo è stato probabilmente uno dei funzionari di polizia più noti del primo Novecento che percorse tutta la carriera da Commissario a Prefetto del Regno.
Fu uno degli investigatori più sagaci, dall'intuito innato e dalla non comune tenacia. Egli stesso in questo libro - ormai introvabile - ci accompagna attraverso gli episodi di cronaca più importanti e tragici che lo videro in primo piano come investigatore: la strage al teatro "Diana", la caccia al bandito Sante Pollastri, ma anche il furto dei gioielli Florio e le indagini su una spia.
Chi di voi dovesse riuscire a trovarlo, non se lo faccia scappare!Attached Image
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Tra settembre e ottobre 1916 l’intera intelligence militare era raggruppata in un unico organismo suddiviso in due branche. Una, in zona di guerra, affidata al Comando supremo, che inglobava le sezioni I e II dell’Ufficio informazioni; la III sezione, operante nelle retrovie, era promossa a Servizio informazioni del Comando supremo con proprio ordinamento (5 ottobre 1916). Aveva tre sezioni mobilitate: U, a Udine; M, a Milano; R, a Roma, e una ventina di centri di informazione all’estero. Alla U, Sottosezione Polizia militare e Controspionaggio, erano addetti due capitani e il delegato di P.S. Giovanni Rizzo; la M «non manca di trattare dossier interessanti durante il primo anno di guerra. È il caso della vasta operazione di controinformazione ai danni dell’ufficio zurighese dell’Evidenzbureau - grazie ad una spia italiana - che fornisce agli austriaci informazioni sapientemente artefatte». Probabilmente l’arruolamento di Rizzo si deve alla ristrutturazione dell’organismo che si era palesata già durante la neutralità, quando i primi disertori austriaci varcavano il confine e che, se diligentemente sottoposti a interrogatori in tedesco avrebbero dato informazioni importanti sulle opere di fortificazione incontrate e sulla mobilitazione nemica. Contemporaneamente il Ministro Orlando ridisegnava il ruolo della Polizia nell'intelligence sul solco delle osservazioni alla Camera dei deputati nel marzo 1915 nella discussione della legge per reprimere lo spionaggio. Negli anni cinquanta Rizzo, da poco in pensione, ne "I segreti della polizia" tratteggerà l’esperienza professionale nel controspionaggio proponendo un prospettiva: pur considerando che «Le macchine informative si perfezionano a passo di gigante e si passa dalle malizie e dagli accorgimenti del passato ai ritrovati scientifici moderni rinunziando ai mezzi antiquati» sottolineava il ruolo della donna nell’intelligence (Da sbirro ai investigatore. Polizia e investigazione dall'italai liberale alla Grande guerra, Aviani editore, 2017).
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