Il Nucleo di Polizia Giudiziaria (1975)

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    Come è noto, gli anni Settanta misero a dura prova il Corpo delle Guardie di P.S. in tutte le sue articolazioni, dai Reparti Celeri (impegnati senza sosta in tutte le piazze d'Italia anche con estenuanti aggregazioni), ai reparti territoriali e di specialità (in prima linea nel fronteggiare malavita organizzata e terrorismo), agli uffici investigativi come le Squadre Mobili e Polizia Politica (poi DIGOS), le cui energie erano completamente assorbite per disarticolare le organizzazioni criminali ed eversive sempre più spregiudicate.

    Le risposte operative più immediate furono offerte naturalmente da chi in strada ci scendeva ogni giorno, e che per tale fatto disponeva di una conoscenza capillare non solo dei vari fenomeni criminosi ma anche del territorio in cui questi si svolgevano. Al riguardo abbiamo già avuto occasione di parlare del Reparto Speciale di Polizia denominato "Falchi" costituito in seno alla Polizia Stradale nel gennaio 1971 grazie alla lungimiranza di alcuni Ufficiali che capirono come la criminalità potesse essere contrastata solo attraverso un efficace controllo del territorio disimpegnato da massicce aliquote automontate in grado di spostarsi velocemente e senza preavviso su tutto il territorio nazionale e di costituire improvvisi posti di blocco secondo collaudate tecniche operative fino ad allora mai sperimentate.

    Molto meno conosciuto è invece il Nucleo di Polizia Giudiziaria che, sulla scorta dei successi ottenuti dai "Falchi" della Stradale, venne costituito nella primavera del 1975 al comando del capitano di P.S. Di Stefano e del suo vice, capitano di P.S. Messa. La base operativa di questo reparto fu collocata a Settebagni (Roma), una scelta tutt'altro che casuale poichè ubicata a metà dello "Stivale" e quindi in grado di raggiungere in tempi brevissimi tutte le località sia a nord che a sud. In molti videro in questo Reparto l'antesignano degli attuali Reparti Prevenzione Crimine, e una tale analogia è senz'altro azzeccata poichè per numero di uomini e per dotazione di mezzi e armamento le somiglianze - pur nella diversità delle epoche - sono davvero tante.

    Per volontà dei "padri fondatori" di questo reparto, ad esso vennero assegnate esclusivamente guardie di p.s. di prima nomina, pertanto celibi a norma di regolamento e quindi senza vincoli personali o familiari che le tenessero legate a un determinato territorio, così da potersi spostare immediatamente a seconda delle esigenze contingenti. Prima dell'immissione in servizio operativo, tali guardie dovevano avere superato il corso di specializzazione in Polizia Giudiziaria della durata di 10 mesi che si teneva presso la Scuola Pol.G.A.I. di Brescia, ma che ben presto, a causa dell'elevato numero di partecipanti, fu decentrato anche in altre scuole. Anche i sottufficiali (in genere vice brigadieri) destinati a ricoprire il ruolo di capi-pattuglia dovevano rispondere agli stessi requisiti appena descritti: freschi di nomina, preferibilmente celibi, abilitati ai servizi specifici di Polizia Giudiziaria e di età non superiore ai 35 anni.

    Il primo "battesimo del fuoco" di questo reparto fu l'aggregazione a Scandicci (FI) alla ricerca del terrorista Mario Tuti, fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario ispirato al fascismo rivoluzionario, soprannominato "Caterpillar", il quale il 24 gennaio 1975 aveva ammazzato barbaramente il Brigadiere Leonardo Falco e l'Appuntato Giovanni Ceravolo e che sarà poi arrestato in Francia il 27 luglio 1975.

    Molte altre situazioni videro l'impiego di questi ragazzi, una fra le tante la ricerca del criminale Renato Vallanzasca e degli appartenenti alla "banda della Comasina" a seguito della strage di Dalmine (BG) in cui il 6 febbraio 1977 furono assassinati il brigadiere di P.S. Luigi D'Andrea e la guardia Renato Barborini.

    Con il tempo - così come accadde per i "Falchi" della Polizia Stradale - le esigenze mutarono e con esse le tecniche per il controllo del territorio. Mentre dopo la loro dissoluzione i "Falchi" vennero assorbiti dalle Sezioni, Sottosezioni e Distaccamenti della Specialità e tornarono a disimpegnare i peculiari servizi, il personale assegnato al Nucleo di Polizia Giudiziaria di Settebagni transitò per la massima parte nelle Squadre Mobili delle questure, come giusto riconoscimento per la delicatezza del servizio svolto fino ad allora.

    Nella foto: Scandicci (FI), caserma "Lupi di Toscana". La prima uscita operativa del Nucleo di Polizia Giudiziaria di Settebagni (RM) del Corpo delle Guardie di P.S.. (credits: gruppo FB "Lupi di Toscana). Si può notare l'utilizzo della camicia atlantica a maniche lunghe.
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    CT 1975 settebagni nucleo polizia giudiziaria

     
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    granatiere granitico

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